Alcune costruzioni simbolo di Esposizioni Internazionali

Al di là delle immagini del Crystal Palace di Londra, della Tour Eiffel di Parigi e dell’Atomium di Bruxelles, in molti Paesi che hanno ospitato le Esposizioni Internazionali sono rimaste in opera strutture ed edifici, divenuti aree di esposizione o sede di attività culturali di spettacoli e di intrattenimento. In altri casi strutture nate per l’Expo sono rimaste attive come punti di attrazione turistica.

 

Il Crystal Palace (Londra, 1851)

L’opera, ideata da Joseph Paxton, giardiniere e costruttore di serre, consisteva in una struttura di ferro e vetro lunga 1848 piedi e larga 408. Il fatto che sia la struttura in ferro sia i pannelli in vetro fossero prefabbricati e intercambiabili abbreviò i tempi della realizzazione (soltanto sei mesi circa) e rappresentò un’assoluta novità per le tecniche costruttive dell’epoca. La struttura, un unico grande padiglione di un’estensione di diciannove acri, rappresentò una delle maggiori attrazioni mai ricordata in una Esposizione.

 

 

 

 

La Tour Eiffel in costruzione (1887-1889)

La Tour Eiffel in costruzione (1887-1889)

La Tour Eiffel (Parigi, 1889)

La struttura è stata costruita in meno di due anni, dal 1887 al 1889; avrebbe dovuto servire da entrata alla Esposizione Universale del 1889, una Fiera Mondiale organizzata per celebrare il centenario della Rivoluzione Francese. Inaugurata il 31 marzo del 1889, venne ufficialmente aperta il 6 maggio dello stesso anno.

 

 

 

 

 

 

L’Atomium (Bruxelles, 1958)

L’Atomium è un monumento che si trova nel Parco Heysel di Bruxelles. È una costruzione in acciaio, consistente di 9 sfere che rappresentano un cristallo di ferro ingrandito 165 miliardi di volte.

L’Atomium venne costruito in occasione dell’Expo ‘58, l’Esposizione Universale di Bruxelles del 1958. Progettato dall’architetto André Waterkeyn, in origine era previsto sarebbe durato per 6 mesi.

 

 

 

 

Immagini tratte da: Wikipedia, l’enciclopedia libera; Tesi di laurea di Giuseppe Di Vita “L’impatto economico delle Esposizioni Universali: Il caso Milano Expo 2015”